La leggenda dell’Unione inizia nel 1918 con la fusione tra il Football Club Trieste e il Circolo Sportivo Ponziana. La squadra ha nell’alabarda e nel rosso i suoi simboli essenziali che ne hanno accompagnato le imprese sportive negli anni in cui la Triestina era una presenza stabile nella serie A (ben ventisei stagioni disputate nella massima categoria) e nei periodi più bui trascorsi nei dilettanti dopo il fallimento.
Negli anni Quaranta e Cinquanta i gagliardetti erano in versione ricamata e riportavano uno scudo con al vertice una stella che irradiava raggi di luce nonché l’alabarda di S. Sergio, simbolo tutt’oggi conservato a Trieste e presente anche nella bandiera e nel gonfalone cittadino.
Negli anni seguenti e fino agli anni Settanta i gagliardetti riportano i citati emblemi, mentre negli anni Ottanta nei gagliardetti compare un originale disegno dell’alabarda che alcuni riconducono alle sembianze delle ali di un gabbiano.
Nel 1994, con il fallimento e la costituzione della Nuova Triestina Calcio, vengono realizzati gagliardetti con un nuovo logo che raffigurava, comunque, l’alabarda.
Quest’ultimo simbolo cambia forma nel 1997 e poi negli anni duemila torna ad essere delle stesse fattezze di quello su scudo svizzero già in uso negli anni Cinquanta.
Nel 2018 la Triestina festeggia i cento anni della sua fondazione realizzando un gagliardetto che, oltre allo stemma tradizionale con l’iconica alabarda, riporta anche quello del centenario.