Era il 1899 quando nasce la squadra del cosiddetto “distretto di Francesco” (Ferenc – come Francesco e vàros come città) poi nel corso degli anni diventata la più blasonata del calcio magiaro. Al centro del gagliardetto di cui parliamo oggi, campeggia un’aquila che artiglia un pallone e che sovrasta lo scudo dai colori bianco e verde.
Un binomio non banale poiché ancora oggi la squadra viene soprannominata come le “aquile verdi” ed una gigantesca aquila campeggia al di fuori dello stadio del Ferencvaros.
Il gagliardetto, come riportato dall’etichetta posta sul retro, è opera di un’azienda di Budapest e nonostante i segni del tempo e la sua usura emana il solito fascino di certi esemplari che non potranno mai essere sottovalutati soltanto per la loro vetustà.
Sotto l’aquila in bella evidenza compare l’annata sportiva 1935.
Una stagione in cui la squadra ungherese arrivò a disputare la finale della massima rassegna continentale dell’epoca, la Coppa dell’Europa centrale. Nell’arco di questa competizione il Ferencvaros incontrò la Roma infliggendole un pesantissimo 8-0 nella gara di ritorno, dopo l’iniziale vittoria della Roma per 3-1.
Chissà se il gagliardetto, acquisito tempo fa da un venditore italiano, non arrivi proprio da quella sfida. Unico riferimento reperito da autorevole fonte, una foto della Roma schierata con il capitano (presunto) del Ferencvaros ed i gagliardetti delle squadre in bella mostra.
Purtroppo, in quella partita i magiari giocarono con maglia a strisce verticali bianco – verdi e non orizzontali e poi il gagliardetto in foto, del presunto capitano del Ferencvaros, lascia intravedere uno stemma davvero difforme rispetto all’iconica aquila che spiccava nelle insegne dei bianco – verdi all’epoca.