Oramai prossimi alla massima rassegna di calcio del “vecchio continente” è la volta di raccontare la curiosa storia di una “partita infinita” o quasi attraverso un suo ricordo tangibile, il gagliardetto che il Portogallo donò, verosimilmente, al direttore di gara italiano Giuseppe Adami in occasione della gara Portogallo – Bulgaria giocata a Roma il 23 gennaio 1963, 61 anni fa.
Partiamo innanzitutto dal motivare perché stiamo usando il termine partita infinita.
Ciò semplicemente per il fatto che per il primo turno di qualificazione agli europei del 1964 furono necessari tre incontri tra Bulgaria e Portogallo per decidere il passaggio di turno nella competizione.
Ai tempi, infatti, non esisteva la regola dei gol doppi segnati in trasferta e. peraltro, le due gare precedenti previste terminarono con risultati speculari.
A quel punto l’Uefa decise di far giocare la “bella” a Roma in campo neutro.
Altro aneddoto, evidenziato dal ricamo III sul gagliardetto, è che le tre partite tra Bulgaria e Portogallo, furono anche le prime tre disputate tra le due nazionali.
Sul fronte collezionistico, a latere della citata curiosità, il bel gagliardetto portoghese palesa l’usanza del Portogallo di specificare il numero dell’incontro.
In pratica quel III testimonia in questo, ma anche su altri gagliardetti in uso dalla selezioni nazionali portoghesi in quel periodo, che si tratta del terzo incontro del Portogallo contro quella determinata nazionale.
Per il resto il gagliardetto portoghese, sebbene lontano dagli sfarzi e bellezza degli esemplari utilizzati negli anni Quaranta, ritengo sia per pregio del ricamo e raffinatezza dei dettagli un esemplare davvero pregevole.