Il primo, quello degli azzurri, ci riporta al cammino della qualificazioni di questo Europeo, in particolare alla gara contro il Liechtenstein chiusa con un perentoria affermazione per 5-0. Un girone di qualificazione in cui l’Italia, come il Belgio, ha letteralmente surclassato i rispettivi avversari totalizzando dieci vittorie in altrettante partire. Nota a margine riguardante il gagliardetto dell’Italia: le iscrizioni della partita nelle qualificazioni erano in inglese anche se nel gagliardetto presentato “scappò” un ottobre anziché October. Per gli europei invece la nazionale, finora, ha usato gagliardetti riportanti i dettagli dell’incontro in italiano.
Per il Belgio, invece, il gagliardetto della finale per il terzo posto del torneo di calcio dei Giochi olimpici di Pechino del 2008. In quel torneo i “diavoli rossi” incrociarono nei quarti gli azzurri riuscendo a batterli per 3-2. Venerdì sera, tuttavia, il capitano belga consegnerà a quello azzurro un gagliardetto diverso da quello mostrato. Nell’anno in corso, infatti, il Belgio, in occasione del 125° anniversario della fondazione della propria federazione calcistica, ha deciso di cambiare logo. Conseguentemente anche il gagliardetto cambia fisionomia e decisamente in meglio rispetto a quelli utilizzati almeno fino al 2020.
Parlando d’altro, se diamo un’occhiata alle statistiche degli incontri tra le due nazionali, in numeri sono indubbiamente a favore dell’Italia. I belgi non ci battono, in una competizione ufficiale, dal 1972 quando gli azzurri vennero sconfitti per 2-1 in una gara di qualificazione dell’Europeo del 1972. In amichevole, invece, l’ultima vittoria belga risale a 2015. Gli azzurri si sono invece imposti sul Belgio agli europei del 2000 e 2016. Più che nella cabala confidiamo nel bel gioco (e nella vittoria) della nostra nazionale.
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