I reds ossia i giocatori del Liverpool ed i “Fab Four” i fantastici Beatles che tra il 1965 ed il 1966 sfornarono (e proprio il caso di usare questo termine) brani rimasti nella leggenda della musica come “Love me do” oppure “Yesterday”, “She Loves You”, “Michelle” fino all’”enigmatico” “Yellow Submarine”.
In riva alla Mersey la gloria non arrivava soltanto dalle parti del “Cavern Club”, il locale dove i Beatles iniziarono ad affermarsi ma si rivolgeva anche alle tribune dell’Anfield Road dove i padroni di casa nonché la squadra maggiore della città sfiorò la vittoria in Coppa delle Coppe negata in finale, ai tempi supplementari, dai tedeschi del Borussia Dortmund. In quella edizione il Liverpool, tra le altre, incontrò anche la Juventus al primo turno qualificandosi, in maniera sicuramente non agevole nell’ambito della doppia partita prevista per poi proseguire nella competizione incontrando, ai quarti di finale, gli ungheresi dell’Honved a cui si riferisce il gagliardetto odierno.
Davvero caratteristici i gagliardetti che il Liverpool utilizzava in quella stagione poiché oltre all’iconico simbolo del cormorano (il liver bird) trovavano posto la bandiera inglese e quella della nazione di appartenenza della squadra avversaria.
Credo che questa tipologia di esemplari, oltre a questa stagione, non furono più utilizzati, anzi il Liverpool preferì abbandonare le due bandiere lasciando solamente lo stemma societario mantenendo la tradizione di non riportare i dettagli della partita che poi comparve, diversi anni dopo, negli anni Novanta.