Un gagliardetto, quello di oggi, testimonianza di sport come libertà di pensiero e di espressione che purtroppo in quell’angolo d’Europa vennero totalmente calpestati a seguito dell’insiediatemo del regime comunista a Praga.
Ho scelto questo titolo, a mio parere esemplificativo, perché tra i cosiddetti ragazzi di Jáchymov c’erano giovani calciatori nonché dirigenti dell’S.K. Bratislava che, in contrasto con il regime filo comunista, furono confinati nella citata località sede di miniere d’uranio e condannati ai lavori forzati.
Il nesso con questo stupendo gagliardetto è molto semplice. Nel 1948 i comunisti prendono pieni poteri nell’allora Cecoslovacchia e, tra le altre cose, impongono anche il cambio di denominazione a diverse società sportive.
Nel caso del Bratislava la denominazione imposta fu quella di Sokol NV Bratislava. Il motivo per cui un gagliardetto ancora a gennaio del 1949 riportasse la denominazione pregressa è una testimonianza della “ribellione” della Società pagata a caro prezzo dai calciatori.
Sui gagliardetti della squadra cecoslovacca il nominativo voluto dal regime incominciò ad essere utilizzato nella seconda metà del 1949 ma nulla fu possibile con il simbolo della squadra che rimase analogo a quello precedente.
Nel frattempo il regime, nell’ottica di osteggiare totalmente il Bratislava SK , creò una propria squadra rendendola a loro immagine e somiglianza anche nella denominazione ossia ČH (Stella Rossa) Bratislava.