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I LEONI BASCHI

athletic club bilbao

Nel panorama calcistico mondiale l’Atletico Club rappresenta senza ombra di dubbio un unicum in quanto le sue tradizioni sono ferreamente legata alla terra basca.

Questo il motivo per cui nelle fila dei bianco rossi militano solamente giocatori baschi o di origine basca.

La scelta “autarchica”, lo spirito indomito dei suoi giocatori è riferito anche nel soprannome “los leones” attribuito ai giocaotri e legato alla leggenda dello stadio (“la cattedrale” San Mames), appellativo mutuato da quello della chiesa limitrofa intitolata al santo protocristiano Mamete di Cesarea, che, secondo la tradizione agiografica, sarebbe stato dato in pasto ai leoni che avrebbero rifiutato di divorarlo.

Attraverso il gagliardetto odierno ripercorriamo, anche con un breve analisi dell’araldica riportata nello stemma, le grandi tradizioni di una squadra che ha sempre militato nella massima divisione calcistica iberica.

Lo scudo tranciato riporta a sinistra elementi caratterizzanti la città di Bilbao: la chiesa che si fa risalire a quella di San Antonio, il profilo dell’iconico antico ponte di Bilbao sul fiume Nervion ed i lupi ripresi dal blasone del fondatore della città Don Diego Lopez de Haro.

Nella parte destra dello scudo le strisce verticali bianco rosse tonalità che, oltre a riprendere due dei tre colori presenti nella ikurriña la bandiera basca, sono secondo una delle versioni accreditate il retaggio associato ai colori del Southampton.

Questo insieme alla denominazione societaria di origine Athletic Club è un ulteriore retaggio dell’influenza britannica nella diffusione del calcio consentita, oltre che dalla presenza di marittimi inglesi nella città di Bilbao, anche dall’ingerenza della cultura britannica sui giovani baschi trasferiti per vari motivi in Inghilterra.

Proprio sulla denominazione societaria fu forte l’ingerenza del regime franchista che impose la denominazione Atletico de Bilbao in luogo di Athletic Club poi ripreso negli anni Settanta.

Proprio quest’ultima denominazione insieme ai dettagli e finitura del gagliardetto consentono di poterlo attoribuire al decennio dei Settanta un periodo di ribalta per la squadra baasca che arrivò a contendere alla Juventus la vittoria in Coppa UEFA.

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