Simbolo e gagliardetti del Perugia
Una vera e propria icona. Da 801 anni il grifo è l’emblema della città ma senza nessuna attinenza all’iconico simbolo della mitologia. Correva infatti l’anno 1219, come documentato in un’opera letteraria intitolata “Eulistea”, quando i perugini, in lotta contro alcuni comuni limitrofi, innalzarono i loro stendardi sui quali era presente l’animale in atteggiamento aggressivo con le zampe anteriori sollevate.
Da essere assunto, quale simbolo dall’A.C. Perugia, il passo è breve. La squadra nasce nel 1905 dall’accorpamento tra l’Unione Sportiva Braccio Fortebraccio, società il cui nome è un omaggio all’omonimo condottiero e Signore di Perugia nel XV secolo e la Libertas. Nella sua storia il Perugia ha conosciuto l’onta del fallimento ma anche la bellezza di campionati in cui ha fatto parlare di se, come nella stagione 1978-1979 quando contese fino all’ultimo lo scudetto al Milan assicurandosi il record, mai raggiunto in precedenza da altra squadra, d’imbattibilità nel corso dell’intera stagione. Le casacche del Perugia iniziano ad avere il simbolo del grifone negli anni trenta e continueranno a mantenerlo per diversi anni con ben poche differenze.
Sui labari della squadra umbra, come nel caso delle maglie, ben pochi furono i cambiamenti. Ripercorriamo, di seguito, cinquant’anni di gagliardetti dei grifoni.
I settanta furono gli anni della svolta per la squadra con l’avvento del Presidente D’Attoma e con tanti nuovi campioni che arrivarono. Solo per citarne qualcuno Pierluigi Frosio, il compianto Renato Curi e Paolo Sollier, l’attaccante “con il pugno alzato”. Con questo uomini il Perugia approdò in serie A, per la prima volta, dopo avere vinto il campionato di B della stagione 1974 – 1975. I gagliardetti in uso avevano, in primo piano uno splendido grifone dipinto a mano riportato su uno sfondo rosso intenso.
Nei novanta si parte con gagliardetti con un innovativo mezzo busto di un grifo stilizzato che resta in vigore soltanto per una stagione per poi passare ad una grafica migliorata nella quale il grifo era disegnato stilizzato e nella sua interezza.
Verso la fine dei novanta si cambia ancora. Il grifone stilizzato viene abbandonato ed al suo posto compare l’insegna di un grifo dorato con in capo la denominazione societaria. Ancora più bella la soluzione individuata nel 1997 con uno splendido gagliardetto a scudo su cui spiccava, come di consueto, l’iconico grifone
Si arriva agli anni duemila, periodo nel quale il Perugia realizza gagliardetti ricamati che riportano i dettagli degli incontri. Sono in fondo bianco per le partite esterne e rossi per quelle casalinghe. Una soluzione che poi, nel corso degli anni, altre società seguiranno.
Nel 2005, anno del centenario, si apportano ancora piccole modifiche. I gagliardetti, in un primo momento, sono realizzati con un elegantissimo grifo bianco per poi optare per uno stemma su scudo svizzero con grifo, nome della squadra ed indicazione dell’anno di fondazione e del centenario
In sintesi, nel segno della fedeltà al simbolo ed ai colori societari, i gagliardetti del Perugia ripercorrono la storia di una grande “provinciale” entrata nell’olimpo del calcio italiano