Nel dipartimento della Marna, nella città per eccellenza dello champagne nasce, dopo la seconda guerra mondiale, il mito di una delle più note squadre francesi i cui trionfi iniziarono nella stagione 1948 – 1949 con la vittoria del campionato francese poi bissata nella stagione successiva, quella richiamata dal gagliardetto odierno, con la vittoria della Coppa di Francia.


Affermazioni che aprirono quello che in Francia viene ricordata come “l’età d’oro” del Reims che continuò anche negli anni successivi arrivando a contendere allo stratosferico Real Madrid, in due occasioni, la Coppa dei Campioni ed a trionfare nella Coppa Latina nel 1953, competizione antesignana della massima rassegna calcistica continentale.
Il prestigio di questa squadra era raccolto nei campioni che indossarono la casacca bianco rossa e tra questi Raymond Kopa e Just Fontaine, fulcri anche della nazionale transalpina.
I gagliardetti del Reims in quel periodo, almeno fino alle innovazioni che subentrarono negli anni Cinquanta, erano realizzati con fattezze similari: dimensioni non generose, ricamo della denominazione societaria abbinato ad uno “scorcio” dello stemma cittadino in cui compare, tra gli altri, uno dei simboli per eccellenza della Francia ovvero i gigli d’Angiò in campo azzurro.
Il tutto accompagnato dai colori bianco e rosso, tonalità che hanno caratterizzato le gesta di questa squadra sugli stadi d’Europa e di Francia.