“Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l’azzurro sullo sfondo d’oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale perché noi siamo fratelli del mondo”.
Era il 1908 e così scriveva il fondatore dell’Inter Gianni Muggiani che disegnò il monogramma inconfondibile riportato sui gagliardetti dei nerazzurri nel corso degli anni.
In particolare, negli anni Quaranta e Cinquanta venivano utilizzati gagliardetti a strisce verticali neroazzurre con o senza lo stemma originario.
Negli anni Cinquanta, per un periodo, l’Inter utilizzò un gagliardetto con lo stemma del biscione, effige della nobile famiglia Visconti e versioni ricamate a mano con i dettagli dell’incontro e lo storico monogramma.
Negli anni Sessanta, oltre alle varie versioni ricamate, furono realizzati esemplari che riportavano i trofei aggiudicati mentre alla fine degli anni Settanta, oltre a continuare con la tradizionale combinazione tra tinte nerazzurre e stemma societario, subentrò un gagliardetto con il logo di un serpente e la stella simbolo dei dieci scudetti vinti.
Un’altra innovazione avvenne all’inizio degli anni Novanta tramite l’utilizzo di gagliardetti bianchi con barra orizzontale neroazzurra e dettagli dell’incontro.
Negli anni 2010, infine, si passa a esemplari in neroazzurro, tagliati in trasversale o verticale, con i dettagli della partita e lo stemma della squadra avversaria, oltre a quello interista.
Nel decennio successivo l’Inter ha variato ben poco i gagliardetti che attualmente, per il campionato e la Coppa Italia, hanno soltanto lo stemma interista ed il ricamo dei dettagli dell’incontro.
Per le competizioni internazionali, invece, i gagliardetti sono di formato più grande e riportano anche lo stemma della squadra avversaria.