“Saremo una squadra di diavoli. I nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari” così diceva Herbert Kilpin, padre fondatore del Milan, alla nascita della squadra. Tali colori compaiono nelle insegne dei rossoneri insieme allo stemma storico della città di Milano, retaggio del vessillo del Ducato di Milano con la croce rossa di S. Giorgio.
Negli anni Trenta i gagliardetti, con la denominazione Milan F.C. e A.S. Milan, erano realizzati con strisce verticali rossonere.
Negli anni Cinquanta, invece, entra in uso un vessillo rosso con un ancile ripartito in strisce rossonere e croce di S. Giorgio. Tale simbolo sarà presente anche alla fine degli anni Cinquanta quando i gagliardetti sono su scudo palato rossonero.
Negli anni Sessanta e nei primi anni Settanta, si ritorna ad utilizzare gagliardetti a strisce verticali rossonere, realizzati in differenti versioni e con ricamo a mano della denominazione societaria. Ad essi, nello stesso periodo, si affianca un’ulteriore versione stampata con il simbolo societario.
Nel 1979 ulteriore innovazione con l’utilizzo di un logo costituito da un diavolo stilizzato che resta in uso fino al 1986 dopodiché si ritorna allo stemma ad ancile similare a quello in uso negli anni Cinquanta.
Tali gagliardetti, usati nelle competizioni nazionali ed internazionali, hanno caratterizzato le grandi vittorie del Milan a partire dalla stagione 1988 1989.
Nel corso della corrente stagione il Milan continua ad utilizzare gagliardetti in campo bianco sia per le gare internazionali che per quelle nazionali. Unica differenza le dimensioni del logo societario più grande per i gagliardetti “europei”.