Uno stupendo gagliardetto dei campioni del mondo, verosimilmente consegnato a rappresentanti della federazione calcistica mondiale svedese, ci riporta ad un’edizione del campionato del mondo che acclamò nel panorama internazionale la Selecao ma soprattutto l’astro nascente del calcio mondiale, l’indimenticabile Pelè.
Il gagliardetto ricamato a mano non è sfarzoso nella manifattura ossia nella qualità e tipologia del ricamo. Il valore aggiunto, a mio parere è conferito dalla cura dei dettagli dalla passamaneria, la foggia davvero atipica e molto originale, il tessuto di pregio con cui è stato realizzato soprattutto nel retro di colore giallo.
Già il giallo un colore che era forse premonitore di quello che successe all’Argentina nel suo esordio a quel mondiale.
I sudamericani dovevano fronteggiare la Germania e prima di giocare l’arbitro ritenne che l’albiceleste della maglia argentina poteva confondersi con il bianco delle casacche tedesche. Per tale ragione ordinò di cambiare le tenute di gioco ad una delle due squadre.
Per sorteggio l’onere toccò all’Argentina che, oltre alla prima muta di maglie, non aveva altre soluzioni. Fu così che i sudamericani ricorsero ad un riparo originale.
Giocarono infatti con la tenuta da gioco gialla della squadra locale l’IFK Malmoe. Ecco perché possiamo, con il senno del poi, affermare che il gagliardetto argentino fosse sicuramente pendant con la maglia di circostanza indossata.