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FRANCIA – SVEZIA 1952… QUANDO IL CALCIO E’ ARTE

Stendardo stampato della partita Francia-Svezia giocata nel 1952
Stendardo stampato della partita Francia-Svezia giocata nel 1952

Spesso una partita di calcio oltrepassa il significato meramente sportivo e può tramutarsi anche in una vera e propria tragedia come quella vissuta dal popolo brasiliano in occasione della partita dei mondiali del 1950 contro l’Uruguay (il famoso Maracanazo) oppure la scintilla che condusse ad un conflitto come quello che interessò El Salvador e Honduras alla fine degli anni sessanta.

Nulla di tutto ciò quando di mezzo c’è l’arte e la creatività di un pittore, Nicolas de Staë.

Quel giorno si gioca al Parco dei Principi ed il “catino” parigino è illuminato, per la prima volta in assoluto per la Francia, dalla luce artificiale.

Si fronteggiano, in una partita amichevole, la rappresentativa francese ricostruita e prossima ad aprire l’epopea di grandi calciatori come Just Fontaine e Raimond Kopa che portarono i “galletti” agli onori della cronaca calcistica mondiale da li a pochi anni e la Svezia squadra, anch’essa, tutt’altro che debole avendo figurato ottimamente ai mondiali giocati in Brasile due anni prima e vincitrice del titolo olimpico alle Olimpiadi di Londra nel  1948.

I giocatori francesi in posa prima dell’amichevole con la Svezia
I giocatori francesi in posa prima dell’amichevole con la Svezia

La partita terminò con la vittoria della Svezia ma non fu il campo a portare quell’incontro agli onori della storia per via dell’ispirazione che da quell’incontro trasse Nicolas de Staël infreddolito spettatore che, insieme alla moglie assistette all’incontro.

Scrivendo ad un amico il pittore cosi descrisse quell’incontro

“…È assolutamente meraviglioso. Nessuno lì gioca per vincere, tranne in rari momenti di nervi, dove ti fai male. Tra cielo e terra sull’erba rossa o blu, una tonnellata di muscoli svolazza in piena dimenticanza di sé con tutta la presenza che ciò richiede in tutta l’implausibilità. Che gioia!…”.

Trascinato dall’impatto emotivo causato da quella partita, De Staël realizza sedici piccoli ritratti di una raccolta chiamata “The FootballersI calciatori” e quello che viene considerato il suo capolavoro il “Parco dei Principi”, opera che nel 2019 fu aggiudicata ad un’asta per la ragguardevole somma di venti milioni di euro.

Il dipinto “Parco dei Principi”
Il dipinto “Parco dei Principi”

La storia di quella che si può definire come la partita più famosa della storia dell’arte viene anche ricordata attraverso lo splendido gagliardetto consegnato al capitano svedese.

La Francia per decenni ha utilizzato esemplari dalle dimensioni molto generose che hanno rappresentato per anni un sinonimo di bellezza e raffinatezza purtroppo mai emulati da altri gagliardetti nel corso degli anni.

Nella notte di Parigi questo esemplare, nella sua bellezza, segnava tuttavia un declino in stile poiché la preziosa fattura dei gagliardetti ricamati veniva abbandonata a favore dell’utilizzo della stampa per riportare i dettagli dell’incontro.

Il segno del tempo che cambia e che portò poi la nazionale francese, da li a pochi anno, a cambiare i propri gagliardetti inserendo nelle proprie insegne il “galletto” già presente sulle maglie e riducendo lo stile a labaro a quello più contenuto di formato triangolare.

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